La valutazione psicodiagnostica si occupa di valutare la struttura di personalità dell'individuo attraverso l'utilizzo di due strumenti metodologici: il colloquio clinico e i test psicologici. Durante il colloquio lo psicologo cerca di individuare i fattori intrapsichici, relazionali, familiari e biologici che rispecchiano il funzionamento dell'individuo. I test psicologici invece hanno la funzione di integrare le informazioni ricavate durante il colloquio e di rendere maggiormente completa la valutazione. In un contesto clinico la diagnosi risulta importante per l'organizzazione dell'intervento clinico e la condivisione del progetto terapeutico con il paziente.
Negli incontri con gli individui e/o con il sistema familiare riveste un ruolo importante anche la diagnosi di tipo relazionale-strutturale, che osserva le dinamiche familiari-sistemiche nelle quali è inserito e coinvolto ogni individuo in relazione agli altri. Un'ulteriore strumento di osservazione e valutazione è rappresentato dal genogramma familiare, importante rappresentazione grafica per ampliare le ipotesi diagnostiche sul funzionamento familiare e sulla psicopatologia individuale, oltre che essere un valido strumento d'intervento terapeutico.
Inoltre un altro strumento di valutazione e intervento, nell'ottica sistemico relazionale, è rappresentato dalla scultura familiare, utilizzata sia nella terapia individuale che in quella di coppia e familiare. Viene definita come una forma di "art therapy", in cui le relazioni familiari vengono rappresentate in maniera drammatizzata senza l'uso delle parole; in questo modo si esplorano emozioni più profonde e implicite, attraverso il linguaggio del corpo, per eludere la barriera difensiva dell'espressione verbale.